Spettacoli realizzati da Patrizia Schiavo in Svizzera - Compagnia Nuovo Teatro Locarno
Un alternarsi di voci
che narrano la vicenda, i sentimenti e le anime dei corpi risucchiati dal mare.
È questa la voce del mare? E che Paese è mai questo che 'ignora' le tragedie
dei migranti? Un lavoro di regia e drammaturgia di altissimo livello. Un canto
a più voci che diventa immagine: ... "Scorro, schiumo, sciabordo"...è
quel mare che culla le speranze e i sogni; è metafora di un apparente quiete,
di una monotona indifferenza verso la sofferenza altrui. Magistrale.
2009 - Canto Clandestino
Drammaturgia e regia di P.Schiavo da "Un canto clandestino saliva dall'abisso"di Mimmo Sammartino.
Patrizia Schiavo |
Canto Clandestino adattamento
e regia di P. Schiavo da M. Sammartino
Francesca Buffo-
Periodico Italiano magazine. Fringe Festival di Roma 2013
...riadattato da
Patrizia Schiavo con un'ampia gamma di registri stilistici, dalla lirica
visionaria alla crudezza spoglia del resoconto, dall'asettica cronaca
giornalistica al pathos corale. Il palco è avvolto in reti lacere da cui emerge
qualche oggetto buttato come povera cosa alla deriva (una sedia rovesciata, un
barile, una valigia...)...gli interpreti tessono la dinamicità drammaturgica nelle
varianti espressive dei personaggi evocati. Musica, poesia (nel solco di una
tradizione colta e popolare che dalla ballata di Coleridge arriva a Capossela).
Spettacolo intenso.
Canto Clandestino da
Mimmo Sammartino
Manuela Camponovo-
Giornale del Popolo- Lugano CH 2009
2003 Serve e Spettri da "Le Serve" di J.Genet |
La C.N. T. fondata
dall'attrice romana Patrizia Schiavo, ci ha abituato ad assistere a spettacoli
innovativi e impegnati, sia per gli argomenti trattati (come radio
Apocalisse" sul tema della guerra) sia per la messa in
scena......"Serve e Spettri" è un gran cerimoniale tragicomico degli
attori in cerca dei loro "spettri", dei loro corpi luminosi,
smembrati, esasperati e possenti, per una farsa angelica e nera.
Serve e Spettri di
P. Schiavo da J.Genet
Mirta Gobbi- La
Regione Ticino 2003
Patrizia Schiavo è
regista e interprete di....un'operazione raffinata sostenuta da una recitazione
di buon livello...giocata su dualismi oppositivi che si riflettono in una
immaginaria prospettiva all'infinito con l'aggiunta degli spettri. .. che
evocano l'azione, la commentano o la suggeriscono...il rapporto serve-padrona diventa
ciò che voleva essere per Genet...la relazione universale tra carnefice e
vittima... La specularità
dell'elemento maschile e femminile...senza mai scadere nella farsa caricaturale
ma mantenendosi ad un livello di simbolismo astratto...
Serve e Spettri di
P. Schiavo da J.Genet
Manuela Camponovo- Il
Giornale del Popolo- TI-Teatro Foce Lugano 2003
Drammaturgia di Patrizia Schiavo
Regia di Patrizia Schiavo e Riccardo Liberati
Le due serve, Claire e Solange, interpretate da Patrizia Schiavo e Vito Gravante, mettono in scena ogni giorno con ripetitività maniacale le prove dell’assassinio di Madame, la loro padrona. Ma nell’ossessione dell’eterno ritorno le nostre serve sono accompagnate, duplicate, a tratti consigliate dagli spettri delle serve che hanno vissute esistenze precedenti in quella stessa casa, che le istigano a compiere ciò che esse non avuto il coraggio di mettere in atto. Ma la storia si ripete, perché anche Madame è accompagnata dal suo doppio, dalla sua cattiva coscienza, dallo spettro che già conosce i piani omicidi delle serve, e ancora una volta riesce a farla franca. Così Claire torna nei panni di Madame, portando fino in fondo il gioco del travestimento. Trucco marcato, calze fumè, sottovesti nere, guanti di gomma, un abito di velluto scarlatto, il ventaglio, gli smeraldi e le scarpe di pelle lucida faranno il resto: si compirà il Gran Cerimoniale tragicomico degli attori in cerca dei loro “spettri”, dei loro corpi luminosi, smembrati, esasperati e possenti, per una farsa angelica e nera.
Regia di Patrizia Schiavo e Riccardo Liberati
Le due serve, Claire e Solange, interpretate da Patrizia Schiavo e Vito Gravante, mettono in scena ogni giorno con ripetitività maniacale le prove dell’assassinio di Madame, la loro padrona. Ma nell’ossessione dell’eterno ritorno le nostre serve sono accompagnate, duplicate, a tratti consigliate dagli spettri delle serve che hanno vissute esistenze precedenti in quella stessa casa, che le istigano a compiere ciò che esse non avuto il coraggio di mettere in atto. Ma la storia si ripete, perché anche Madame è accompagnata dal suo doppio, dalla sua cattiva coscienza, dallo spettro che già conosce i piani omicidi delle serve, e ancora una volta riesce a farla franca. Così Claire torna nei panni di Madame, portando fino in fondo il gioco del travestimento. Trucco marcato, calze fumè, sottovesti nere, guanti di gomma, un abito di velluto scarlatto, il ventaglio, gli smeraldi e le scarpe di pelle lucida faranno il resto: si compirà il Gran Cerimoniale tragicomico degli attori in cerca dei loro “spettri”, dei loro corpi luminosi, smembrati, esasperati e possenti, per una farsa angelica e nera.
1998 - DELIRIO
Drammaturgia e regia di Patrizia Schiavo ...Patrizia Schiavo è interprete eccellente, trascorre senza problemi dal comico al drammatico, al grottesco...il momento clou...è il monologo a due sotto il letto, commovente nel suo comprensibile assurdo...con una Patrizia Schiavo che ricorda la Winnie dei Giorni Felici beckettiani...
Delirio (a due o a quanti se ne vuole) di E. Ionesco.
Sabrina Faller- La
Regione Ticino. Teatro di Locarno.CH1998
...Attrice, autrice,
regista che anima da qualche anno la scena ticinese....e aggiunge un ulteriore
tassello alla sua ricerca artistica...Questo Delirio appare come una sorta di
"Summa" del pensiero di Ionesco...La Schiavo sa essere attrice
efficace dando prova d'usare tutte le sue risorse per graffiare la scena con
volute esagerate gestualità miste a calcolati straniamenti...
Il
dialogo scontro tra i due diventa una grottesca partita di tennis, dove a
volare sono le parole, le domande insistite, le paure infantili, le
idiosincrasie. La bizzarra scenografia
di Gerardo Wuthier, in stile con lo spazio metaforico richiesto dalla regia,
sostiene i due attori protagonisti nella loro giostra e nelle loro trasformazioni...Lui e lei giocano a rimpiattino, si respingono e si
attraggono, temono gli invasori, bisticciano e si interrogano fino al
parossismo mentre due loschi figuri in guisa di moderni lanzichenecchi fanno da
metatesto e contraltare...il loro contrappunto si fa strada simpaticamente con
involontaria autorevolezza proprio perchè agiscono si soppiatto, da
"enfants terribles" pronti al vile assalto.
Delirio (a due o a quanti se ne vuole) di E. Ionesco.
Giorgio Thoeni - L'Azione Ticino- Teatro di Locarno-CH 1998
La C.N.T è sempre
riuscita a creare spettacoli di ottimo livello, come conferma anche
quest'ultima produzione...Il teatro dell'assurdo è un teatro di amare verità.
Ma anche di irresistibili spunti comici...Patrizia Schiavo autrice
dell'adattamento nonchè regista e interprete, non dimentica le due direzione
che si fondono in una sola, quella del grottesco....
Delirio (a due o a quanti se ne vuole) di E. Ionesco.
Corriere del Ticino
CH- 1998
Con l’originalità non
comune che lo contraddistingue, Ionesco incentra “Delirio a due” sul tema della
crisi di coppia, e inserendo un Lui e una Lei in un metafisico stato d’assedio
supera qualsiasi ovvietà tematica, arrivando con estrema chiarezza all’estremo
parossismo: far ridere parlando di violenza.
E ancor più, far ridere
dell’indifferenza alla violenza: “Che succede? Niente di speciale. Tre morti.”
La finestra sul massacro è l’unica distrazione di una coppia in lite perpetua.
Lite per noia, per la fatica di vivere, per la paura del vuoto. Rituali di
assurdità quotidiana, esilaranti e grotteschi, poetici e violenti, commoventi e
patetici, si susseguono vagamente interrotti da rumori di guerra: spari,
granate, cannonate che si fanno via via più presenti fino ad invadere e
distruggere progressivamente l’intero appartamento. Il microcosmo del conflitto
interno tra i due, generato dall’inconsapevole paura che le parole vengano a
mancare (per dirla alla maniera di Beckett), trova logica corrispondenza nel
macrocosmo del conflitto esterno. Impossibile ogni via di uscita. Niente sembra
inevitabile. Tutto si giustifica.
Nell’intenzione di dare
forma visibile astratta alla guerra esterna, la messinscena si avvale della
creazione di due bislacchi personaggi, che (citando qua e là Giuliano Scabia di
“Scontri generali”) a tratti commentando come arbitri lo scontro interno, ora
spuntando con armi improbabili dal tetto di due “armadi” o assediano
l’appartamento come soldati, ora sbarcano su misteriosi pianeti come astronauti
o diventano demenziali macchinisti nel progressivo disfacimento dello spazio.
In una ambientazione
surreal-dadaista, il luogo d’azione (l’appartamento) affiora con elementi
essenziali all’interno di una sorta di campo da tennis: una rete da pesca
divide in due lo spazio scenico, al centro il letto, in fondo due armadi che
fungono da porte di “uscita” e da abitacoli per i due strampalati
arbitri-soldati-macchinisti. A destra e a sinistra le postazioni dei nostri
“giocatori”: due isole-zattere (pedane basculanti) che accentuando
l’instabilità interna ed esterna, fungono da luoghi privati in cui ciascuno
appaga la propria egocentrica volontà di autoaffermazione rifugiandosi negli
inutili rituali quotidiani, finché le parole arrivano a mancare, e allora non
resta che nascondersi sotto il letto, chiudere gli occhi e aspettare la fine.
1998 - METAMLETO
adattamento e regia di Patrizia Schiavo
1998 - Metamleto, Vito Gravante nel becchino |
1998 - Metamleto, Patrizia Sciavo e Federigo Ceci |
Metamleto da
Schakespeare
1997 - PROFUGHI, ATTORI, INQUIETI, VIANDANTI
drammaturgia e regia di Patrizia Schiavo
1997- PROFUGHI, ATTORI, INQUIETI, VIANDANTI con Federico Caprara, Patrizia Schiavo, Emanuele Santoro, Richard Coroneo , Milena Carafa |
All'attrice Patrizia Schiavo un sincero applauso. E' brava quando è tragica,ironica,melodrammatica, cattiva,fatalona e volgaruccia...
Titolo fascinoso che racchiude in sè il tema sempre attuale dell'attore viaggiatore e profugo per eccellenza, in perenne esilio, in perenne ricerca di patria e di scena...ironia e melodramma si sposano con i toni della farsa, del musical, del teatro dell'all'assurdo. Un quadro ricchissimo...citazioni da Shakespeare, Wilde, Pirandello...riferimenti a Bergman e Fellini...Ottimi gli interpreti, nessuno escluso...Un esempio per molte compagnie di sedicenti professionisti, inesorabilmente scarsi.
Profughi, attori, inquieti,viandanti di e con P.Schiavo
Sabrina Faller- La Regione Ticino- Teatro di Locarno CH 1997
di Marco Palladini concerto poetico sonoro
La voce di Patrizia Schiavo, per uno scioccante "concerto poetico- sonoro": aggressiva e dolente, sardonica e pietosa, colpisce come una frusta o accarezza malinconica, trascorrendo naturalmente dal ruolo di carnefice a quello di vittima...un gruppo che crede in quello che fa e lo fa con professionalità ed entusiasmo.
Il Rumore della notte di M. palladini
1995 - IL CANTICO DEI CANTICI
traduzione di Guido Ceronetti
...a "sfruttarne" tutta la forza è la poliedrica Patrizia Schiavo...un lavoro decisamente impegnato come è nello stile della Schiavo...l'aspetto onirico... giocato sull'assenza fisica dell'amato...assume dimensione universale, divina.
traduzione di Guido Ceronetti
...a "sfruttarne" tutta la forza è la poliedrica Patrizia Schiavo...un lavoro decisamente impegnato come è nello stile della Schiavo...l'aspetto onirico... giocato sull'assenza fisica dell'amato...assume dimensione universale, divina.
Il Cantico dei Cantici
...restituisce la carnalità senza censure del testo...Lo spettatore è sollecitato non solo dalle parole e dai gesti dell'attrice ma anche dai profumi, dagli incensi, dalle vibrazioni sonore create dal percussionista Mariano De Tassis
Il Cantico dei Cantici
I.M.- Corriere del Ticino 1994
1994 - SEX-MACHINA
drammaturgia e regia di Patrizia Schiavo
..il ritmo della musica accompagna gli esilaranti amplessi, consumati alla velocità delle vecchie comiche americane...lo spettacolo che ha riscosso un'enorme successo..."Sex-Machina"...trae ispirazione dal "Girotondo di Schnitzler...gli attori tutti bravissimi, hanno recitato in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e in dialetto napoletano...da non perdere.
drammaturgia e regia di Patrizia Schiavo
..il ritmo della musica accompagna gli esilaranti amplessi, consumati alla velocità delle vecchie comiche americane...lo spettacolo che ha riscosso un'enorme successo..."Sex-Machina"...trae ispirazione dal "Girotondo di Schnitzler...gli attori tutti bravissimi, hanno recitato in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e in dialetto napoletano...da non perdere.
Sex-Machina scritto e diretto da Patrizia Schiavo
Delirio - Patrizia Schiavo, Vito Gravante |
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